martedì, febbraio 26, 2008

Probiotici, Latti Addizionali


YOGURT, PROBIOTICI, LATTI ADDIZIONATI DI STEROLI VEGETALI ED OMEGA3.

C’erano una volta il latte e lo yogurt… Andavamo al supermercato, ci dirigevamo al banco frigo ed al massimo avevamo la possibilità di scegliere tra latte intero o scremato, yogurt magro o alla frutta, denso o da bere.
Oggi, ci dirigiamo al banco frigo e ci si apre un mondo: latte addizionato di omega-3 che fa bene al cuore, latte con steroli vegetali che abbassa il colesterolo, yogurt con fermenti lattici dai nomi sconosciuti ed inquietanti che regolarizzano la funzionalità intestinale ed aumentano le difese immunitarie…ma..come dobbiamo comportarci? Possiamo scegliere un prodotto in tutta tranquillità senza prima conseguire una laurea in biologia molecolare?!
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, perché credo che i consumatori abbiano diritto di conoscere per poter scegliere senza aver paura che un “bifidus” alieno possa terrorizzarli in incubi notturni…
Cosa sono i latti addizionati? In pratica si tratta di latte (solitamente vaccino) con aggiunta di sostanze che “fanno bene” a qualcosa. Oggi si trovano principalmente latti con Omega-3 e/o con steroli vegetali.
Gli omega 3 sono degli acidi grassi indispensabili per uno stato ottimale della salute umana che si trovano principalmente nel pesce. Sono grassi polinsaturi, ossia liquidi a temperatura ambiente e ricchi di “spezzettamenti” nella loro composizione chimica. E’ ormai noto che un’adeguata introduzione con la dieta di questi grassi riduca i fenomeni infiammatori e la possibilità di sviluppare fenomeni di aterosclerosi e patologie cardiache in generale. Aggiungerli al latte significa aumentare (sempre considerando la quantità individuale di assunzione di latte al giorno.)gli introiti di questi grassi. Ora, vorrei sottolineare che la dieta mediterranea è già di per sé caratterizzata da un sano equilibrio (e sottolineo la parola “EQUILIBRIO”)fra i vari tipi di acidi grassi ed andare a proporre un alimento che sbilanci la situazione a favore di omega 3 può non essere necessario, se non dannoso. Tutti quegli “spezzettamenti” nella catena chimica sono “punti deboli” della sostanza in esame e se da una parte sono utili, troppi, diventano dannosi. Quindi, a parte il marketing, diciamo che se la dieta è molto povera e monotona (scarso apporto di pesce, consumo eccessivo di grassi animali..) può essere utile assumere questi prodotti, ma sicuramente non senza controllo della quantità giornaliera assunta.
E gli steroli vegetali? Si chiamano anche fitosteroli e abbassano il livello di colesterolo nel sangue bloccando in parte l’assorbimento di colesterolo nell’intestino. Molti studi dimostrano che fra 1 e 3 grammi di fitosteroli al giorno per alcune settimane aiuta a ridurre il colesterolo plasmatico. Naturalmente aggiungerli ad un latte o uno yogurt diventa un’abitudine quotidiana che può essere assunta dal consumatore per cercare di risolvere un problema metabolico. Va detto però che sono prodotti destinati esclusivamente a persone con ipercolesterolemia, non destinati a donne in gravidanza, allattamento o per bambini di età inferiore ai 5 anni.Ultimo accenno ai probiotici: sono sostanze in grado di favorire la crescita di microrganismi con azione benefica per il colon e l’organismo in generale. Sono indicati in tutti i casi di “disbiosi” intestinale (quando è presente colite, stitichezza, gonfiore addominale, diarrea). Nessuna grande controindicazione, ma, come per tutte le cose, non esageriamo mai con le quantità.

Il Carciofo e i suoi benefici

PROPRIETA’ E BENEFICI NEL CONSUMO DEL CARCIOFO
“Contro il logorio della vita moderna…”: così recitava la pubblicità di una nota marca di amari che qualcuno sicuramente ricorda…
“Oda a la Alcachofa” (Ode al Carciofo) scrisse Pablo Neruda in una raccolta di poemi…
Ebbene si: stiamo parlando di un vero e proprio protagonista, un principe nell’alimentazione e nella cucina: il carciofo.
Mammole romane, violetti di Toscana, spinosi di Liguria sono le varietà più diffuse ed in piena produzione fra Marzo ed Aprile.
Il Cynaria scolymus (questo il nome botanico) è uno degli ortaggi più sani e saporiti che la natura metta a disposizione, anche se le virtù attribuitegli sono in gran parte merito dell’intera pianta e non solo del capolino floreale (che comunemente mangiamo) colto prima che si apra in un meraviglioso fiore.
Un alimento squisito sia crudo che cotto nelle numerose e golose preparazioni della tradizione.
Principalmente da sottolineare l’attività coleretica del carciofo (capacità di stimolazione sulla produzione della bile) e colagoga (capacità di favorire l’evacuazione della bile nell’intestino). In particolare una sostanza risulta essere primariamente attiva in questo senso: la cinarina, il principio amaro che caratterizza il sapore del carciofo. Un “Amaro” che fa bene, come sosteneva Rudolf Steiner (padre dell’Antroposofia moderna), “un sapore amaro che è tonificante del cuore sano e del fegato affaticato o malato”.
Inoltre, ne è ormai dimostrata l’attività ipocolesterolemizzante (diminuisce i livelli plasmatici di colesterolo LDL, quello “cattivo”) ed ipotriglicerimizzante (diminuisce i livelli plasmatici di trigliceridi), quindi in senso generale, diminuisce la quantità di grassi circolante nel sangue (lipemia). La dose terapeutica sembra variare da 60mg a 1,5g di cinarina al giorno, cioè 100-300g di carciofi al dì per un periodo abbastanza prolungato di almeno 2-3 mesi.
Quasi una terapia “farmacologia” che la natura ci mette a disposizione per purificarci durante il risveglio della primavera; un meraviglioso fiore che “ripulisce” sangue e fegato dopo il lungo torpore invernale.
Da sottolineare le buone quantità di magnesio, fosforo, calcio, ferro e vit.B1.
Buono anche l’apporto in fibre, essenzialmente di tipo insolubile (7,6g/100g), anche se va specificato che il carciofo è un ortaggio “dalla fibra robusta”, ossia i filamenti che lo caratterizzano risultano essere particolarmente difficili da digerire in caso di intestino irritabile, meteorismo, dispepsia in generale e diverticolosi intestinale.
E’ controindicato per le donne che allattano perché disturba la produzione di latte. Infine una curiosità: ha la proprietà di far cagliare il latte.