venerdì, ottobre 20, 2006

L'obesità da un punto di vista......"DIVERSO"

Già Ippocrate riconobbe l’importanza clinica dell’obesità e diede alcuni consigli per il suo trattamento: “la gente grassa che vuole dimagrire deve fare ginnastica a stomaco vuoto e arrivare a tavola esausta…deve mangiare un solo pasto al giorno, non fare bagni, dormire sul duro e andare in giro vestita il meno possibile”.
Già a quei tempi evidentemente non vi erano dubbi sul fatto che l’obesità va trattata perché riduce la durata della vita.
Purtroppo, studi condotti su soggetti obesi dimostrano che è assai raro il riscontro di pazienti che si siano sottoposti a terapia dimagrante e, dopo aver raggiunto un più o meno soddisfacente decremento del peso, lo abbiano successivamente mantenuto.
Il caso più frequente è quello di soggetti che si sono sottoposti a molteplici tentativi di dimagrimento, inesorabilmente seguiti da recupero ponderale. Assai spesso il nuovo peso risulta anche maggiore rispetto a quello precedente la dieta ipocalorica.
Si tratta della Weight Cycling Sindrome.
E’ ormai dimostrato che i molteplici cicli di restrizione calorica e di rialimentazione (con decremento e ripresa ponderale) siano in grado di indurre significativi effetti sull’efficienza energetica dell’organismo con conseguenze importanti sull’andamento del peso da una parte e sulla distribuzione del grasso dall’altra.
Quando il dimagrimento è rapido, la perdita di peso va attribuita in gran parte alla componente idrica e alla massa magra e solo successivamente, al tessuto adiposo. Perdere massa magra significa ridurre drasticamente la capacità del dispendio energetico da parte dell’organismo cioè, l’organismo ha ridotto le sue necessità caloriche!!!
Inoltre, quando si effettua una restrizione calorica si configura uno stato di deprivazione nutrizionale sia fisiologica (segnali di fame) che psicologica (segnali di restrizione). Il tal caso devono essere messe in atto contromisure razionali per resistere ai vari richiami istintivi…
Ma allora, vuol dire che strare a dieta non ha senso????!
Credo fermamente che un senso ci sia e sia anche molto importante, ma esiste solo se il terapeuta riesce ad instaurare una seria complicità con il paziente. Inoltre, l’attenzione di noi operatori deve essere posta più sulla prevenzione delle ricadute che sulla perdita temporanea del peso!